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Gonnesa (SU)
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Localizzazione
Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Sud Sardegna
Territorio
Nome in dialetto: Gonnèsa
Altitudine: 40.00 m s.l.m.
Superficie: 48.06 km2
Abitanti: 4775
Altre informazioni
Nome Abitanti: Gonnesini (gonnesinus)
Patrono: Sant'Andrea il 30 Novembre
Prefisso: 0781
Stemma
Gonfalone
Descrizione
La presenza nel territorio di domus de janas, di nuraghi e di villaggi nuragici testimoniano che esso sin dalle epoche più remote sia stato sede di stanziamenti umani.
Anche Fenici, Punici e Romani, come attestano numerosi reperti, attratti dalla ricchezza dei minerali presenti nel suo sottosuolo (zinco, rame, piombo, argento), lo occuparono per lunghi periodi.
Gonnesa, popolata fin dal 1000 - 1200, sorse come domus o domestica, cioè centro di aggregati rurali di proprietà del giudice o di membri della sua famiglia. Sino al 1257 Gonnesa appartenne al Giudicato di Cagliari, successivamente, dal 1258 al 1400, dopo varie e cruente battaglie tra le potenze dell'epoca, passò, prima, sotto la dominazione della famiglia Donoratico, poi, sotto quella dei Pisani ed, infine, a quella degli Aragonesi.
L'antichissimo territorio di Gonnesa, ricco di testimonianze pre nuragiche e nuragiche, è l'ideale per chi ama l'archeologia.
D'obbligo la visita all'importante villaggio nuragico di Seruci - ove sono in corso lavori di scavo e di valorizzazione -, e all'altopiano di Murru Moi, dove si possono ammirare numerose domus de janas.
Il villaggio nuragico di Seruci, scoperto nel 1897 da Ignazio Sanfilippo e studiato nella sua struttura da Antonio Taramelli, è il più importante del Sulcitano e uno dei più imponenti della Sardegna.
Il villaggio è costituito da oltre cento capanne attorno ad una monumentale reggia nuragica, e da due tombe di giganti.
Domus de janas (le "case delle fate" o "delle streghe" della tradizione popolare sarda), grotte funerarie artificiali, scavate nelle rocce dall'uomo preistorico sardo.
Anche Fenici, Punici e Romani, come attestano numerosi reperti, attratti dalla ricchezza dei minerali presenti nel suo sottosuolo (zinco, rame, piombo, argento), lo occuparono per lunghi periodi.
Gonnesa, popolata fin dal 1000 - 1200, sorse come domus o domestica, cioè centro di aggregati rurali di proprietà del giudice o di membri della sua famiglia. Sino al 1257 Gonnesa appartenne al Giudicato di Cagliari, successivamente, dal 1258 al 1400, dopo varie e cruente battaglie tra le potenze dell'epoca, passò, prima, sotto la dominazione della famiglia Donoratico, poi, sotto quella dei Pisani ed, infine, a quella degli Aragonesi.
L'antichissimo territorio di Gonnesa, ricco di testimonianze pre nuragiche e nuragiche, è l'ideale per chi ama l'archeologia.
D'obbligo la visita all'importante villaggio nuragico di Seruci - ove sono in corso lavori di scavo e di valorizzazione -, e all'altopiano di Murru Moi, dove si possono ammirare numerose domus de janas.
Il villaggio nuragico di Seruci, scoperto nel 1897 da Ignazio Sanfilippo e studiato nella sua struttura da Antonio Taramelli, è il più importante del Sulcitano e uno dei più imponenti della Sardegna.
Il villaggio è costituito da oltre cento capanne attorno ad una monumentale reggia nuragica, e da due tombe di giganti.
Domus de janas (le "case delle fate" o "delle streghe" della tradizione popolare sarda), grotte funerarie artificiali, scavate nelle rocce dall'uomo preistorico sardo.