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Alà dei Sardi (SS)
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Localizzazione
Territorio
Altre informazioni
Stemma
Gonfalone
Descrizione
Conta circa 1850 abitanti (alaesi). Il nucleo abitato sorge sull'altopiano omonimo, ai piedi della catena dei Monti di Alà, ad una altitudine di poco meno di 700 m sul livello del mare.
L'economia è tipicamente agropastorale, con alcuni comparti artigiani in forte crescita, quali ad esempio la lavorazione del sughero, il rivestimento in pietra da campo di abitazioni e villette, la lavorazione del granito a fini edili.
La storia
Dai testi latini sulle ribellioni dei Sardi si può desumere che il territorio di Alà fosse la zona in cui abitavano le popolazioni degli Iliesi e dei Balari.
Gli Iliesi erano una popolazione rozza e sanguinaria, provenivano dall'Asia Minore e si stabilirono nelle montagne della Barbagia e del Montacuto. Si nota anche una curiosa somiglianza lessicale tra Iliesi e Alaesi, che forse potrebbe significare che Alà sia l'antica città degli Iliesi, ma gli studiosi propendono per una localizzazione più meridionale (Oliena).
I Balari erano anch'essi una popolazione tra le più ribelli. L'origine di tale popolo è dubbia. Probabile che si trattasse di popolazioni non indigene - forse di origine corsa, o libica - molto abili negli spostamenti via mare. Il sito archeologico che oggi viene chiamato Su Pedrighinosu, a sud di Alà, era anticamente un centro abitato chiamato Balare, è ciò è più di un indizio sulla localizzazione nel territorio dell'odierna Alà dei Sardi del popolo dei Balari. Inoltre, ''Balare'' e ''Alà'' hanno una certa somiglianza fonetica che potrebbe non essere una coincidenza.
La lingua
Ad Alà si parla il logudorese settentrionale, variante del sardo presente nel Mejlogu, in Anglona, nel Montacuto, nella Gallura meridionale, a Luras, Ploaghe, Pozzomaggiore. Secondo Max Leopold Wagner questa variante si distingue per alcuni suoni speciali derivanti dalla ''lisca toscana''.
Caratteristiche che distinguono l'alaese dal logudorese comune sono: la sonorizzazione delle consonanti sorde intervocaliche (PAGHE invece di PAKE, NEBODE per NEPOTE); il gerundio con la desinenza ''-endhe'' e non ''-andhe''; la palatizzazione dei nessi PL e FL (PIOERE e non PLOERE, FIORE e non FLORE); la spagnolizzazione del nesso CL (OJU e non OCLU); il passaggio ''R>L'' (OLTU inece di ORTU, ALTU per ARTU); la caduta della ''B'' iniziale (ISTRALE e non BISTRALE; OE e non BOE) o la sua trasformazione in ''V'' nel plurale (BIDEA al plurale si legge VIDEAS, BATTU al prurale si legge VATTOS); la lenizione di alcune consonanti ad inizio parola (FENU si dice quasi come VENU, CADDU come GADDU).
Il folklore
Il paese ha sempre manifestato un'intensa attività folklorica, dando vita a ben tre gruppi folk attualmente operanti.
Il più ''anziano'' è il gruppo ''Santu Franziscu'', che continua ininterrottamente la sua opera di divulgazione di usi e costumi alaesi da ben 3 decenni. Il responsabile è Salvatore Ghisu, vero tuttofare del gruppo, nonchè componente del gruppo a tenore annesso e trainer dei giovani tenori locali. Ogni anno, viene organizzata dal gruppo una ''due giorni'' internazionale dedicata alle varie tradizioni del mondo.
Molto importante è anche l'attività del gruppo ''Tradizione popolare alaese'', nato da una costola del gruppo ''Santu Franziscu''. Anch'esso organizza periodicamente rassegne internazionali e spettacoli di mini-folk. Il responsabile attuale del sodalizio è Mario Leoni.
Di recente è nato un nuovo gruppo folklorico, chiamato ''Sos Nurattolos'', anch'esso impegnato nella divulgazione delle tradizioni alaesi.