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Laconi (OR)

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Localizzazione

Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Oristano

Territorio

Nome in dialetto: Làconi
Altitudine: 555.00 m s.l.m.
Superficie: 124.75 km2
Abitanti: 1764

Altre informazioni

Nome Abitanti: Laconesi (laconesus)
Patrono: Sant'Ambrogio e Sant'Ignazio il 7 dicembre
Prefisso: 0782

Contatti

Email Comune: [email protected]
Telefono Comune: 0782866200

Stemma

Descrizione

La visita del nostro paese offre tanti spunti di svago e di approfondimento culturale. Luogo prescelto fin dall'antichità per salubrità dell'aria e per la bellezza del luogo, vanta uno splendido parco, il Parco Aymerich, che dal cuore del centro storico avvolge l'abitato estendendosi per oltre 22 ettari di bosco, sentieri e cadute d'acqua. Al suo interno, comodi percorsi e fresche acque sorgive accompagnano i visitatori alla scoperta di pittoreschi scorci tra alberi secolari, rovine medievali e rare essenze arboree.

Passeggiando tra i selciati del centro storico puoi visitare il santuario di Sant'Ignazio da Laconi, umile frate questuante tra i più venerati tra la Sardegna che qui nacque e trascorse parte della sua esistenza. A poca distanza dal Santuario si erge il palazzo Aymerich, elegante struttura ottocentesca realizzata dall'architetto Gaetano Cima, dal 1846 al duemila dimora dei marchesi di Laconi. All'intero preziose carte da parati francesi decorano le sale del piano nobile che ospitarono reali, esploratori e personalità illustri dell'ottocento.

Ora il Palazzo, recentemente restaurato, accoglie il Museo delle Statue Menhir, dove è possibile ammirare 40 statue stele che rappresentano primo tentativo di raffigurazione che l'uomo preistorico fece di se stesso. Piatti tipici e dolci tradizionali accompagnati da ottimi vini locali, costituiscono un ulteriore stimolo a visitare questo antico borgo medioevale, recentemente insignito della Bandiera Arancione, prestigioso marchio di qualità del Touring club italiano.


Le caratteristiche geografiche e la complessità morfologica del territorio di Laconi hanno decisamente influito sui modi con cui l'uomo, nel tempo, ha frequentato questi luoghi nel tentativo di avvalersi delle grandi risorse naturali.

Il Neolitico Antico

Stando ai risultati della ricerca archeologica, ormai trentennale, condotta dal dipartimento di Archeologia dell'Università di Cagliari e dalla Soprintendenza Archeologica per le Province di Sassari e Nuoro, si può affermare che la presenza dell'uomo a Laconi risale al Neolitico Antico (6000/4500 a.C.). Piccoli nuclei di cacciatori, nel loro migrare al seguito dei branchi di cervi, usavano dimorare nelle cavità naturali presenti nel territorio, lasciando numerosissime tracce del loro prolungato soggiorno, come attestano i numerosi reperti rinvenuti a 'Sa Spilunca Manna' e nella ' Grotta Leòri'.

L'Età dei Metalli

Più tardi, nelle fasi conclusive del Neolitico e nei primi tempi dell'Età dei Metalli (3700/2400 a.C.), quando l'agricoltura e l'allevamento hanno reso stanziale il tipo di insediamento, l'esigenza di armonizzare la felice esposizione e la salubrità dei suoli ha dato origine allo sviluppo dei primi agglomerati di capanne, veri e propri villaggi organizzati, come a 'Monte Feurrèdu', a 'Cirquìttus', a 'Sarcidanù', il grande altopiano da cui deriva il nome storico di una delle curatorìe del Giudicato d'Arborea.
Proprio queste genti si sono rese protagoniste di un fenomeno di arte scultorea che esprime ad altissimi livelli figurativi il culto degli 'eroi' e delle 'divinità': i menhir e le statue menhir.

I menhir

I menhir antropomorfi sono dei monoliti di varie dimensioni, talvolta finemente lavorati, riproducenti caratteri distintivi della figura umana, quali occhi e naso. Le statue menhir sono ricche di dettagli che consentono anche la distinzione tra i sessi e il rango sociale di appartenenza. I menhir cosiddetti 'protoantropomorfi', del tutto privi di raffigurazioni, sono accomunati alle precedenti classi per la forma esteriore e per la tecnica di lavorazione. Oggi i menhir fanno bella mostra negli spazi espositivi del Civico Museo Archeologico e ne costituiscono l'aspetto scientifico più rilevante. Quaranta esemplari suddivisi in gruppi e in sale secondo le specifiche di rinvenimento, uniti a numerosi reperti mobili provenienti da scavi archeologici e da ricerche di superficie, offrono un quadro alquanto esaustivo sulle vicende culturali che hanno animato il territorio di Laconi prima dell'avvento della Civiltà Nuragica.

Aspetti culturali dell'età del Rame e dell'inizio dell'età del Bronzo (2.400-1.800 a.C), con le fasi del 'Campaniforme' e della 'Cultura di Bonnannaro', sono stati riconosciuti in alcuni contesti funerari, sia in tombe megalitiche, come a 'Prànu Maòre', che in domus de Janas, a 'Pranu Arrànas'. In entrambi i casi si tratta di rifrequentazioni di luoghi di sepoltura il cui impianto originario è da ricondurre ai monumenti conclusivi del Neolitico (2.700 a.C.).

L'Età Nuragica

Ma è soprattutto nei secoli della Civiltà Nuragica, ricchissima anche a Laconi di espressioni monumentali, che il rapporto tra l'uomo e il territorio si rafforza particolarmente sottolineando la strategicità geografica e politica di queste terre. Vie d'accesso naturali, profonde incisioni fluviali, una rete fittissima di tratturi e percorsi oggi appena evidenti, rimarcano la specificità dei luoghi e la continua ricerca di vie di penetrazione da e per la montagna. All'interno di questa organizzazione del territorio il ruolo primario era costituito dai nuraghi.

Nella maggior parte dei casi si tratta di edifici dall'impianto architettonico semplice, nuraghi monotorri, attualmente in pessimo stato di conservazione. Talvolta però, come nel Nuraghe 'Genna 'e Corte', ci si trova di fronte ad architetture notevolmente complesse, dove torri e cortine si dispongono rispettando un preciso ordine planimetrico, nel caso specifico pentagonale o, forse, addirittura esagonale.

Il periodo feudale

Oltre cinque secoli di storia ripercorsa attraverso la narrazione delle vicende delle più importanti ed influenti famiglie dell'epoca: i de Sena, i Castelvì, gli Aymerich. Pubblichiamo i testi gentilmente redatti dalla signora Silvia Aymerich.

I De Sena, i Castelvì, Gli Aymerich

Resti del castelloOltre cinque secoli di storia ripercorsa attraverso la narrazione delle vicende delle più importanti ed influenti famiglie dell'epoca: i de Sena, i Castelvì, gli Aymerich.

Pubblichiamo (in allegato alla pagina) i testi gentilmente redatti dalla signora Silvia Aymerich.

DE SENA Signori di Laconi dal 1421 al 1478

I CASTELVI, Signori poi Marchesi di Laconi dal 1479 al 1769

Gli AYMERICH, Marchesi di Laconi dal 1769



Foto di Mraxani52

11 Da visitare

Dolmen Sa Corte Noa

Il Castello medioevale

Il Parco Aymerich

La casa natale di San'Ignazio da Laconi

La valle dei menhir

Museo della civiltà laconi

Museo della statuaria preistorica in Sardegna

Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna

Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna

Museo San'Ignazio da Laconi

Parco Aymerich

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Museo San'Ignazio da Laconi

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