La chiesa di Santa Chiara Vergine venne edificata nel XV secolo, quando il nucleo medievale della villa, che allora si trovava vicino alla chiesa di San Gavino Martire, si spostò più ad ovest, in una posizione più centrale e facilmente difendibile. In quest’area esisteva una chiesetta che era dedicata a Santa Chiara Vergine dell’Ordine Serafico, la quale divenne parrocchia tra il 1574 ed il 1584. Nel corso dei secoli l’edificio è andato incontro a diverse modifiche che ne hanno mutato pesantemente i tratti originari. Secondo le fonti la parrocchia fu eretta da Fra Lorenzo di Villa Vincenzio Spagnolo, vescovo della diocesi di Ales nel XVI secolo. La pianta della chiesa è a forma di croce latina, come gli altri edifici catalani dell’isola, la navata è unica, il tetto è sostenuto da arcate traverse. Inizialmente possedeva un’unica navata centrale a copertura lignea sorretta da quattro arcate ogivali; tuttavia negli ultimi anni del 400, in concomitanza con l’aumento demografico, furono aggiunte altre sei cappelle per seppellirvi i nobili catalani. L’altare maggiore della chiesa è dedicato alla patrona Santa Chiara, creato alla fine del XVIII secolo da Michelino Spazzi, le due cappelle principali sono dedicate rispettivamente alla Madonna delle Meraviglie e a Santa Maria Addolorata, mentre le altre sei cappelle laterali, in stile gotico, sono dedicate a San Michele, San Gioacchino, Sant’Isidoro, ai Sette Dolori, alla Madonna Immacolata e al Rosario e contengono i relativi simulacri: all’interno di queste si trovano i rispettivi simulacri di pregevole fattura. L’edificio possiede una facciata detta “a cappello di carabiniere”, motivo quasi esclusivamente utilizzato in Sardegna, e ad esso si accede attraverso due portoni di bronzo recentemente arricchiti con dei bassorilievi: uno si affaccia sulla piazza Marconi e l’altro in via Trento. Gestore: Parrocchia Santa Chiara. Apertura: tutti i giorni