In stile romanico-pisano del sec X – XI, a tre navate con archi a tutto sesto, copertura in coppo sorretto da capriate. La chiesa era lastricata e il presbiterio era in cotto di Nurallao, all’esterno campeggia il campanile a vela, comune nelle chiese campestri sarde.
Dopo la seconda guerra mondiale ci sono stati interventi, talvolta maldestri, di modernizzazione, che hanno distrutto quel poco che era rimasto dell’edificio originale.
Intorno alla chiesa sorgevano le loggette (ne rimangono alcune funzionanti). La chiesa è stata costruita probabilmente su un sito archeologico preesistente denominato “Ruinas”. Sull’altare si ammira il quadro di S. Elia, vestito da carmelitano con spada e libro, insieme ad un altro personaggio biblico; il quadro probabilmente risalente al 1754 è opera di un pittore non sardo, forse Casanova, che fu attivo in Sardegna in quegli anni.
L’attuale quadro è copia dell’originale fatta dal pittore nuraghese Marcello Demara a cui si devono anche i quadri della chiesa parrocchiale di Nuragus.