Fra le bellezze che non passano inosservate c’è Bithia, antica città d’impianto fenicio punico che si trova nella frazione di Chia. Un tempo particolarmente importante, Bithia si estendeva lungo il meraviglioso promontorio nel quale odiernamente sorge la Torre di Chia; una visita attenta potrà consentire la riscoperta dei resti della cinta muraria e di alcune abitazioni, per quanto molto di quel che Bithia ha da offrire sia ancora nascosto sotto terra. Fra i ritrovamenti degni di nota la statua in arenaria del Dio Bes in forma bovina, individuata là dove un tempo sorgeva la necropoli e un tempio, oggi conservata al Museo Archeologico di Cagliari. L’isolotto adiacente al bel litorale conserva invece traccia dell’antico thofet, cimitero a incinerazione riservato esclusivamente ai bambini morti in giovanissima età o nati senza vita.
I resti dell’abitato di Bithia, città di origine fenicia ricordata da Tolomeo e dai miliari del tronco stradale Nora-Bithia (Plinio il Vecchio menziona gli abitanti: Vitenses per Bitenses), vennero riconosciuti, sul promontorio della torre di Chia, nel 1835, da Alberto La Marmora, mentre la necropoli, sulla spiaggia a O della torre, fu messa allo scoperto da una mareggiata nel 1933.
I materiali più antichi (ceramica protocorinzia e anforetta d’impasto laziale) risalgono al secondo venticinquennio del VII sec. a.Cristo. Bithia era amministrata da Sufeti (magistratura punica) ancora al tempo di Marco Aurelio e di Caracalla (II-III sec. d.Cristo).