La parrocchia campestre di San Teodoro d’Oviddè nasce ufficialmente durante gli anni ’70 del sec. XVIII ad opera di un sensibile ministro per gli affari della Sardegna del regno sabaudo, il conte Giambattista Bogino e del mons. Francesco Ignazio Guiso, vescovo della Diocesi di Ampurias e Civita (Tempio Pausania e Olbia). Da allora e con l’istituzione dei registri parrocchiali, prende corpo un embrione di comunità che oggi permette agli abitanti della piana di Oviddè di considerarsi autenticamente teodorini. La chiesa fu ristrutturata negli anni ’50 quando fu spostato anche il cimitero, allora attiguo, dopodiché un ampliamento durante la metà degli anni ’70 riconsegna la cappella teodorina così come appare oggi grazie anche, bisogna ricordarlo, ad un grande estimatore di San Teodoro: il senatore-imprenditore brianzolo Walter Fontana. Curiosità. Il portone ligneo a foggia di libro aperto, opera di un mastro falegname della Gallura interna è un segno di benevolenza per celebrare per l’anno santo giubilare del 2000.
Festa Patronale. San Teodoro si festeggia in due momenti nel corso dell’anno: il 9 novembre vi è la festa liturgica, mentre la terza domenica di giugno la festa popolare.