Ci si arriva dal centro cittadino prendendo la direzione che volge ad est, raggiungibile anche a piedi. Un lungo viale alberato attrezzato di panchine e ampi marciapiedi (vi è persino il calco della famosa roccia de la tartaruga di Cala Girgolu) conduce dal centro cittadino a Cala d’Ambra. Spiaggia ampia che richiama nei teodorini la memoria di stagioni ormai passate: durante il XIX secolo bastimenti carichi di carbone provenienti dalle carbonaie di Monte Nieddu, lasciavano quella che esigenze di tipo turistico oggi riconoscono come Cala d’Ambra (non è il suo nome originale), diretti verso lidi lontani.
Altri toponimi della costa di Cala d’Ambra ne sono testimoni: lu Calboni, lu Bagnu di l’Omini, Rattulongu. Già, perché un tempo le spiagge erano separate: quelle per gli uomini e quelle per le donne.