Sin da bambina, la signora Maria Pisciottu, classe 1931, sognava di realizzare una chiesetta rurale tutta sua da dedicare alla Regina della Pace, nel terreno arieggiato e panoramico che la famiglia possedeva in località Liscia Columba; passarono gli anni, la Maria si sposò e nel corso della vita coltivò sempre tale desiderio. Tra le sue tante passioni vi è quella di decorare gli altari della parrocchia di Palau, con pregiate tovaglie ricamate e scenografiche composizioni floreali, tanto da essere conosciuta anche nei paesi vicini. Un giorno, il parroco di San Pasquale le chiese di realizzare una tovaglia per il tabernacolo della parrocchia e lei con tanta fantasia, utilizzò i preziosi ricami di vecchie vesti sacerdotali, che diversamente sarebbero andate distrutti; il parroco, felice della splendida opera di devozione, le regalò una immaginetta di Maria che scioglie i nodi, della quale la Signora Maria ignorava il culto, che da lì a breve tempo, grazie all’opera di divulgazione da parte di papa Francesco, ha avuto notevole diffusione, cosicché la curiosità le portò a decidere di realizzare la chiesetta in onore della Madonna che scioglie i nodi e i tempi furono maturi per intraprendere l’opera di costruzione. Il parroco di Palau pensava di edificare una chiesa per le località di Barrabisa e Porto Pollo, popolate da migliaia di turisti, in modo da dare loro un segno della presenza di Dio e la Signora Maria contribuì con una importante donazione, per cui dovette ridimensionare la somma per la realizzazione della sua chiesetta, ripiegando in una più modesta cappella. I lavori della cappella vennero portati a termine tra la fine dell’inverno e gli inizi della primavera del 2014 e a distanza di pochi anni, il sito è meta di pellegrinaggio continuo anche da parte di gruppi stranieri e oltre alle centinaia di bigliettini lasciati annualmente, si registrano anche degli ex voto, come le scarpette di un bambino ed alcuni preziosi monili. Il grazioso tempietto è molto semplice, con un piccolo vano chiuso da una vetrata, preceduto da una balaustra ed arredato con un grande quadro realizzato da un pittore locale; la sua posizione è piacevolmente panoramica e grazie alla presenza di diverse panchine e un ampio sagrato, la sosta è beatamente contemplativa