L'edificio, attualmente parrocchiale di Padria, fu riedificato ed aperto al culto nel 1520, a cura del Barone De Ferrera e del Vescovo di Bosa Pietro De Sena, contestualmente ad altri interventi edificatori attuati, in quegli anni, nella "villa" di Padria.
La chiesa risulta ricostruita su tre impianti di culto riconducibili ad età paleocristiana, con tomba monumentalizzata e venerata, bizantina, con chiesa mononave e medievale, con basilica a tre navate. Questo contesto strutturale, che si conserva sotto la chiesa cinquecentesca, testimonianza di quanto fosse intensa e rilevante l'attività di culto ed amministrativa di Padria, risulta inoltre stratificatosi, senza cesure, su contesti abitativo e funerario di età romana, precedenti all'affermazione e diffusione della religione e culto cristiani.
L'articolato complesso è visibile all'interno dell'attuale navata e leggibile in un apparato didascalico.
Di grande suggestione sono le strutture architettoniche e l'apparato decorativo dell'attuale chiesa gotico-aragonese, oggetto di recenti restauri.