La zona in cui si trova il Nuraghe Istelai fa da punto di demarcazione tra l’agro di Nule, l’agro di Bitti e l’agro di Orune. Il nuraghe è facilmente raggiungibile si percorre la provinciale Nule-Bitti per poco più di 6 km si svolta a destra per una stradina campestre per circa 1 km e mezzo.
La struttura del nuraghe è chiaramente complessa, appare subito la mole compatta su cui primeggia il torrione centrale. A nord-ovest rispetto al nuraghe, ad una 10na di m da questo all’interno del recinto si trova una grande pietra che considerando la forma viene ritenuta una stele proprio la sua presenza al nome del sito e anche del Nuraghe Istelai o luogo delle stele. Tutto attorno sono evidenti i segni dell’antico insediamento umano risalendo dall’epoca pre-nuragica al neolitico. Lo Spano, nel 1872 a proposito di Istelai scriveva “ nel villaggio di Nule, un tale Antonio Senes Basoli, facendo operazioni agricole scoprì una bell’urna cineraria di bronzo con candela dello stesso metallo e altri oggetti. Finora è l’unica urna che sia stata trovata in Sardegna in questo metallo fra le migliaia ritrovate a Tharros, Cornus, ecc”. La testimonianza dello Spano conferma l’importanza dl sito non solo nel periodo preistorico e nuragico ma anche in epoca romana. D’altra parte gli oggetti in bronzo fanno pensare alla presenza di personaggi facoltosi e quindi ad una certa rivoluzione sociale verificatasi tra gli abitanti di Istelai.
In tempi più recenti il luogo divenne un punto di passaggio, di transito del bestiame rubato, gli abigeatari percorrevano il sentiero che allora collegava Osidda con Orune spingendovi il bestiame rubato il fenomeno era così frequente, racconta un vecchio pastore, che se una sera si ripuliva con frasche un tratto del sentiero al mattino si era sicuri di trovare le impronte del bestiame “di passaggio”.