La Chiesa di Bonu Ighinu, è senza dubbio uno dei più antichi e maggiori santuari dell'isola. Sorge presso un'antico villaggio medievale, oggi completamente distrutto, ma ampiamente citato nel Condaghe di S. Pietro di Silki. La chiesa, era governata da un rettore. Dai documenti della Diocesi di Bosa del 1341-1360 si parla della fissazione del Decimarium. Col tempo, la chiesa e il villaggio subirono sorti differenti: mentre la prima rimase sempre aperta al culto, il villaggio si spopolò lentamente. Ciò avvenne prima del 1435-36, poiché nella spartizione delle terre appartenenti alla contea di Monteleone, dopo la sconfitta dei Doria, il villaggio non è più citato. L'impianto del Santuario risalirebbe al 1600. Si tratta di una struttura complessa, formata da diversi ambienti:" la chiesa vera e propria, le Cumbessias, le Logge e alcuni "Palazzotti". Tali ambienti si popolavano soprattutto la terza domenica di settembre, quando, in occasione della festa, i pellegrini prendevano dimora nelle Cumbessias e nei palazzotti; mentre i merciaoli si riunivano nelle Logge, dove vendevano ogni tipo di mercanzia.
Nel 1797 la facciata della Chiesa, con annessa scalinata, venne ricostruita e ampliata: sembra un prezioso retablo in stile barocco, afferma l'architetto Vico Mossa, uno di quei preziosi altari lignei intagliati e dorati: "per quei piedistalli sovrapposti e decorati, per le colonne arabescate, per il frontone, unico nell'Isola, ritagliato a punte". L'interno è più semplice e sobrio: presenta la classica forma a croce latina, con navata unica e transetto con cappelle. La Copertura è a botte.