Il Civico Museo Archeologico ed Etnografico di Ittireddu è il coronamento di un accurata ricerca territoriale che ha consentito di censirne tutte le emergenze. Ha la sua sede in locali appositamente progettati contigui all’edificio del Municipio e si articola in due sezioni, una archeologica e una etnografica.
La sezione archeologica, la più ricca, che raccoglie i risultati della ricerca topografica effettuata negli anni 1980-81, fu inaugurata nel 1984. Nel 1988 fu arricchita ed ampliata con la presentazione dei risultati degli scavi condotti in prossimità del Nuraghe Funtana, sito nelle vicinanze dell'abitato. Numerosi pannelli, fotografie e disegni illustrano i monumenti censiti inserendoli nelle vicende storico-archeologiche che hanno caratterizzato la Sardegna.
L'abbondanza di materiale esplicativo e iconografico ha lo scopo di rendere accessibile quanto è in mostra in particolare agli studenti e ai turisti di passaggio, ma anche di consentire all'esperto la verifica della scientificità del metodo seguito. Inoltre, potrà preparare il visitatore a un eventuale escursione sul terreno, dandogli modo di prendere visione delle piante e sezioni dei monumenti nel loro più corretto inquadramento.
Le Sale
I criteri adottati nell’allestimento sono al contempo cronologici e topografici, per cui partendo dall’epoca preistorica per arrivare ad età medievale, i materiali sono presentati mantenendo costanti riferimenti ai luoghi di provenienza.
Dei pannelli d’ingresso danno il via all’esposizione con una presentazione delle caratteristiche del territorio e delle sue emergenze distinte cronologicamente per mezzo di colori diversi; si passa poi alle sale che raccolgono le testimonianze archeologiche.
Allocata nell’aula consiliare, la sezione etnografica del Museo espone reperti attinenti la civiltà agro-pastorale: lavorazione del latte, tessitura, intreccio, panificazione e preparazione dei dolci.
Sala 1
La prima sala del Museo è dedicata all'età prenuragica. I pannelli offrono un quadro accurato del territorio in questo periodo, soffermandosi, in particolare, sui singoli gruppi di domus de janas: Monte Ruju, Partulesi, Monte Nieddu. Due vetrine espongono i materiali. Nella prima sono presentati i ritrovamenti effettuati nel corso di un intervento di scavo eseguito in una delle domu che costituiscono la necropoli di Monte Pira.
Si tratta di materiale ascrivibile in massima parte al Neolitico Finale-Eneolitico. Mancano pezzi riferibili alla Cultura di Ozieri nel suo aspetto più tipico (ceramica riccamente decorata) mentre sono presenti olle, scodelle e vasi con superfici chiare lucidate a stecca, tipiche della fase terminale della Cultura. L'uso prolungato della sepoltura è attestato dalla presenza di materiali riferibili alla corrente del Vaso Campaniforme (2200-1800 a.C.) rappresentata da bei pezzi riccamente decorati.
La seconda vetrina espone i materiali ceramici e litici rinvenuti sporadici in varie località del territorio, Lavrudu, Sas Conzas, Olensas.
I primi sono documentati in maniera estremamente frammentaria, scodelle, tazze carenate, un fondo di pisside e un vaso a cestello con decorazioni, incisioni o solcature tipiche della Cultura di Ozieri.
Il materiale litico è attestato da due accettine trapezoidali, da una strumentazione costituita da punte di freccia, lame, raschiatoi in selce, ossidiana e diaspro rosso. Un menhir frammentario completa il quadro relativo a quest'epoca.
Sala 2
Sono qui documentati per mezzo di pannelli i monumenti di età nuragica: Nuraghe Sa Domu ‘e s’Orku, Nuraghe Chisti, la fonte sacra Funtana ‘e Baule. Ampio lo spazio riservato all'insediamento abitativo di Monte Zuighe che ha restituito abbondante materiale sia nuragico, olle, scodelle, tegami, brocche, sia di provenienza extrainsulare attestanti la fiorente attività commerciale del territorio di Ittireddu, anfore vinarie etrusche, un frammento di lekythos attica, una coppa probabilmente greco-orientale.
Una vetrina espone il calco di un nuraghe quadrilobato e una capanna con tetto a doppio spiovente sormontato da un uccellino, il cui originale bronzeo è conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Il manufatto, di carattere probabilmente cultuale, è stato collocato cronologicamente intorno al VII secolo a.C.