La raccolta del Museo ''Maestro di Castelsardo'' intende documentare e rendere fruibile il patrimonio d'arte e di cultura arrichito nel corso dei secoli con opere d'arte quali gli argenti e le suppellettili liturgiche, le pergamene e i documenti che testimoniano una storia di 5 secoli. Su tutto emergono le opere del cosiddetto ''Maestro di Castelsardo'', un artista di primissimo piano nella pittura isolana che, alla fine del '400, lasciava nel retablo della ''Madonna con angeli musicanti'' ed altre tavole, il culmine della pittura sarda dell'epoca, inserendo l'isola a pieno titolo nei flussi culturali più evoluti dell'Italia del rinascimento e della Spagna incantata dai maestri fiamminghi. La sua notevole apertura culturale è il frutto della circolarità di opere e di artisti che caratterizza la Sardegna del periodo, divenuta centro di confluenza delle istanze della rinascenza italiana e della cultura catalana e fiamminga. L'artista, non solo si mostra padrone dei principi fondamentali del linguaggio figurativo fiammingo, che considera la luce uno strumento primario di indagine della realtà, ma riesce anche ad adattare le nuove esigenze di definizione spaziale del rinascimento italiano all'impalcatura gotica che il retablo impone.
L'allestimento occupa i suggestivi ambienti ipogei, da alcuni anni scoperti sotto i pavimenti della Cattedrale di Castelsardo ed in via di restauro; nella prima fase, già alcune delle cripte sono state aperte al pubblico a partire dal mese di luglio 1999, al momento dell'inaugurazione della mostra Il Tesoro Segreto, che ha costituito il primo passo ufficiale per la realizzazione di una delle sedi più importanti del Museo Diocesano di arte sacra.
Da subito si sono individuati due obiettivi importanti: da una parte far conoscere ai più opere inedite, tra le quali, ad esempio, il simulacro della Madonna di Salasciu (XIII sec.); dall'altra ottenere la definitiva riunificazione dell'intero ciclo del retablo di Castelsardo, mediante l'esposizione nella sede d'origine, delle splendide opere del maestro di Castelsardo, composte da quattro elementi di polittico dipinti combinando tempera e olio su tavola con fondo d'oro, e raffigurando la Madonna con Bambino e angeli musicanti, la Trinità con cherubini e tetramorfo, l'Arcangelo Michele e, gli apostoli Filippo, Bartolomeo, Mattia e Matteo.
Il notevole flusso di visitatori e le richieste di visite guidate che sempre più sono andate crescendo nei primi due anni di apertura di questo museo, inducono a potenziare i servizi museali mediante l'apertura di nuove sezioni.