La chiesa parrocchiale di San Michele e' stata costruita tra la fine del '200 e i primi del '300, è una delle più belle chiese della diocesi di Ozieri.
La maggior parte degli storici fanno risalire la facciata al 1300, è in trachite rosa e presenta uno splendido rosone, un portale con snelle colonne e una fila di archetti pensili.
Alla fine del ’500 la chiesa è stata ingrandita; il nuovo presbiterio è stato conservato sia in forma che in dimensioni recuperandone gli elementi strutturali principali.
Nel 1420 vi si tenne un Sinodo dell'antica Diocesi di Castro.
Conserva un’antica statua di San Michele del XV secolo, in legno, alta quasi due metri e un antico calice d’argento dorato del XIV secolo dono di “Donno Gunari de Schano”. Il 20 Luglio del 1796 il prezioso calice fu rubato dai soldati di “Pintoreddu” che saccheggiarono Bono per dare una lezione alla patria di Giommaria Angioj. Il parroco dell’epoca, don Agostino Tedde, ottenne dal Vicerè la restituzione.
L’edificio che presentava lesioni strutturali rilevanti venne ristrutturato negli anni 54/57 conservandone le caratteristiche peculiari più importanti quali la volta a crociera dell’abside e il frontale principale, con il recupero integrato dei conci preesistenti, in particolar modo il rosone . I due portoni principali sono stati sostituiti in bronzo con raffigurazioni bibliche. Infine la Chiesa si è dotata di un importante organo a canne.