La chiesa rurale di San Paolo è l'antica parrocchia dello scomparso villaggio di Serzela che trovasi a mezz'ora da Gonnostramatza, circa due chilometri, sulla sponda sinistra del rio Flumini Mannu (Rio Mogoro). Detta chiesa di S. Paolo fu riedificata completamente nel 1680 dal capomastro Battista Landis di Ales, lo stesso che presiedette alla fabbrica di buona metà del campanile di Guspini. La parrocchiale di S. Paolo era circondata dal suo cimitero ben chiuso, corredato da parecchi alberi di fichi.
Nel 1688 ne era Vicario parrocchiale il Sacerdote Giovanni Battista Pira, quando era Sindaco Sisinnio Garau e sagrestano Giovanni Angelo Solas. Nel 1692 e 1694 vi eseguisce diverse decorazioni il pittore Pietro Giovanni Pola, che è anche il più bravo cantore della settimana santa, a coronamento della chiesa rinnovata e tutta fresca nelle sue tinte, nel 1695 mastro Raffaele Scarpinati di Cagliari vi fonde una nuova campana.
Francesco Altea argentiere di Sardara, nel 1701 fornisce, il 3 aprile, a quella chiesa una navicella d'argento ricavata dalla fusione di una vecchia scatola di olii santi; ed Efìsio Mura, muratore di Sardara, eseguisce vari restauri alla stessa chiesa nell'anno 1716.
Vi lavoravano spesso artisti di Sardara, perché quella chiesa era unita alla prebenda della Rettoria di Sardara: il Parroco era Rettore di Sardara e Sèrzela, come un solo era il rettore di Gonnosfanadiga e Uras, un solo il Rettore di Simala e Gemussi. E poiché dunque il vero Parroco di Sèrzela era quello di Sardara, in Sèrzela risiedeva un Vicario: nel 1708 vi fu il Sac. Salvatore Corrias, nel 1731 il Sac. Francese'Angelo Campus, e nel 1739 il Sac. Gian Domenico Cannas. Vi furono tempi in cui il sacerdote non vi risiedeva; e vi arrivava, per le feste o per altre urgenze, un Viceparroco di Sardara. Abbiamo completa soltanto la serie dei sagrestani: nel 1695 Michele Nocco - nel 1698 Giovanni Atzeni, nuovo sagrestano - nel 1706, Marco Atzeni - nel 1710 Antonio Pinna -nel 1717 Antioco Pinna di Antonio - nel 1731 Antioc'Angelo Garau e Francesco Onnis - 1742 Felice Garau.
All’interno, dietro l’altare, è visibile una lastra di pietra incastonata nel muro con la seguente dicitura:
"EL V DE ARBILI MDXV ESTI ISTADA ISFATTA SA VILA DE URAS DE MANU DE TURCUS E MORUS E FFFUDI CAPITANU DE MORUS BARBAROSSA". Le statue esposte nella chiesa erano quelle di Sant'Antioco, San Pietro, San Paolo, San Lucifero, S. Antonio di Padova, Santa Lucia, San Sebastiano e Sant'Elena.
Della stessa chiesa parla l'autore Claudio Ronzitti, nel volume "Serzela La scomparsa di un villaggio sardo dei Settecento", del 2003.