Il più noto fra gli edifici storici di Arborea. Sorge nella piazza principale, di fronte al Municipio. Edificata alla fine degli anni Venti, affidata ufficialmente ai Salesiani nel 1936, la chiesa è costruita in stile neoromanico.
Molti elementi dell'architettura padana e delle valli dell'Adige la rendono pressochè unica in Sardegna: la facciata sembra quasi staccarsi dal resto dell'edificio, per la vivacità dell'aspetto. Anche la copertura e le decorazioni la caratterizzano: si veda ad esempio l'ampio mosaico soprastante il portale di ingresso.
Il campanile non desta minore curiosità : adibito in origine a deposito d'acqua, pare un incrocio fra un "broletto" (la torre civica degli antichi Comuni) ed una torre campanaria vera e propria. Particolare la scritta "ex limo resurgo" risorgo dal fango, un richiamo alle origini del borgo.
L'interno è ampio, la copertura, a capriate. Gli archi, a sesto acuto e a tutto sesto, sono decorati vistosamente, con motivi di gusto modernista di sapore celtico-medievale. Caratteristici e pregevolissimi sono i candelabri-portalampada ed il lampadario centrale, in ferro battuto, disegnati, come la chiesa, dall'architetto milanese Bianchi. Di grande intersse la pala d'altare (1933), che rappresenta il Cristo nell'episodio del miracolo dei pani e dei pesci, attorniato da contadini polesani e sardi nei costumi caratteristici. Il dipinto è opera del cagliaritano Filippo Figàri (1885-1974), uno dei massimi artisti sardi del Novecento. A lui la SBS affiderà il compito di disegnare le cedole delle azioni societarie.
Foto di Gianni Caredda