In un documento del 1490 che riporta i beni camerali appartenenti al Vescovado alla fine del XV secolo, per Onifai si legge: ” … chiese di San Giorgio (Chiesa parrocchiale), San Sisto, San Sebastiano e Santa Giusta …”, la Chiesa di Santa Croce non viene menzionata.
Il primo documento che parla della Chiesa di Santa Croce risale alla seconda metà del 1600. L’a tto è contenuto nei famosi “ Quinque Libri”, di battesimo, di matrimonio, di morte, ecc…che si trovano nella Curia Vescovile di Nuoro. In esso di legge: ” …è stato seppellito con grande pompa esterna … era perfino presente la confraternita parrocchiale di Santa Croce …”. Possiamo quindi dedurre che, non essendo menzionato nel 1490 ed essendo citato nel 1600, questo oratorio, officiato nella confraternita di Santa Croce sia stato ultimato nella seconda metà del 1600. A confermare ciò sono serviti recenti studi (M. Carta - Biglietto Speciale per il Paradiso - Nuoro 1991) che hanno fornito documenti e notizie precise sulla fondazione degli oratori. Quello di Santa Croce è quello più antico e risale al 17 aprile del 1689.
Altre informazioni storiche, relative a questa Chiesa urbana, sono contenute nelle risposte del parroco della Villa di Onifai al questionario di Francesco Maria Corongiu, Vicario Generale Capitolare, sede vacante, dell’Arcivescovado di Cagliari e Unioni, così come pubblicate nell’opera “ Nell’anno del Signore 1777” di Michele Carta.
L’edificio religioso si trova nel centro storico dell’abitato di Onifai prospiciente la Casa Municipale. All’esterno, la facciata è resa asimmetrica dalla presenza del contrafforte sul lato sinistro che risulta continuo al paramento frontale. Sopra il portale architravato vi è una lunetta-lucernario ed in cima il campaniletto a vela raccorda i brevi spioventi del tetto a due falde. La linearità del fianco sinistro è interrotta solamente dalla presenza dei tre contrafforti. Sul fianco destro si apre una porticina ed oltre questa, sul fianco, si allarga il corpo della sacrestia.
All’interno la pianta ha uno sviluppo longitudinale a navata unica sormontata dal tetto ligneo sorretto da quattro capriate. La navata ha una lunghezza di circa 12 metri e una larghezza di circa 4 metri, oltre alla quale si accede all’altare. Il passaggio fra questi due ambienti è mediato da due gradini. Dal lato destro dell’altare si accede alla sacrestia di forma trapezoidale, avente il tetto ligneo a falda unica.