Carmelo Floris nacque a Bono il 22 luglio 1891 dai genitori olzaesi Giuseppe e Grazia Nonnis Tola. Rimasto orfano del padre, trascorse l'adolescenza a Ollolai e poi la famiglia si trasferì a Olzai. Successivamente frequentò l'Accademia di Belle Arti di Roma. Nella capitale fece amicizia con molti artisti e fu introdotto da Giuseppe Biasi nella redazione del ''Giornalino della Domenica''. Nello stesso periodo pubblicò alcuni disegni nella rivista ''Sardegna'' di Attilio Deffenu.
La prima guerra, combattuta con la Brigata Sassari nell'altipiano di Asiago, di Bainsizza e del Piave, gli valse la medaglia d'argento al valore militare.
Alla fine degli anni '20 fu chiamato da Francesco Ciusa a insegnare nella Scuola d'Arte Applicata di Oristano.
Nel 1939 fece un viaggio a Parigi, dove fu ospite di Emilio Lussu. Dopo questo incontro, fu arrestato e poi condannato per attività sovversiva a cinque anni di confino. Trascorse l'esilio nelle Isole Tremiti senza smettere il suo lavoro di pittore.
Dopo l'amnistia del 1942 tornò nella sua casa di Olzai, dove visse gli ultimi anni operosi accanto alla moglie signora Maria.
Maestro dell'incisione, ritrattista e paesaggista rinomato, si cimentò nella decorazione di ceramiche, riuscendo a realizzare esemplari unici ed estranei ai soliti canoni dell'artigianato isolano.
Al culmine della maturità artistica, Carmelo Floris morì il 22 agosto 1960. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Olzai.