La chiesa, cui era annesso un convento, fu sede dei Minimi fino all'emanazione della carta reale di Carlo Emanuele III (1767) che sopprimeva con questo anche gli ospizi di Assemini e Lula.
La facciata semplice e disadorna, prospettante su una piccola piazza, è conclusa da uno sproporzionato campanile a vela a tre luci. L'interno con archi a sesto acuto e copertura in legno mostra un altare affiancato da due aperture ad arco che immettono nella parte retrostante del vano presbiterale. All'altezza dell'ultima campata di destra si innesta una cappella con volta a botte unghiata, che reca dipinti interessanti, anche se non di mano accorta, con tralci vegetali, cherubini e figure allegoriche.