Parte restante di una torre di avvistamento aragonese, modificata nel tempo ed ora in stato di conservazione non buono. Già luogo deputato al pagamento del piscatico, deve il suo nome proprio alla tassa, pari alla quarta parte del prodotto.
Si chiama Torre della Quarta Regia perché, sotto il governo della Corona di Spagna, e fino al 1954, vi si riscuoteva, prima con pagamento in natura e in seguito tramite un corrispettivo in denaro, una tassa corrispondente a un quarto del pescato.
Nota anche come Torre della Scafa, era una torre di guardia presidiata da due uomini che esisteva già almeno dal 1598.
La struttura fu danneggiata gravemente da una mareggiata nel novembre del 1898 e venne poi ricostruita con rilevanti rimaneggiamenti e aggiustamenti. In origine era di forma troncoconica di dimensioni simili a quelle di altre torri coeve che si trovano nel Golfo di Cagliari, mentre la forma attuale è cilindrica con solai in calcestruzzo armato a ricavare due piccoli ambienti su cui sono state inserite alcune finestre per l’illuminazione. Una scala a elica collega i due livelli della torre e consente l’accesso alla terrazza. Sulla parte alta della facciata vi è un fregio in laterizio. L’altezza della torre supera gli 8 metri per un diametro di 4,4 metri. L’edificio, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, ha avuto un ulteriore restauro, che è stato completato alla fine del 2017 a cura dell’Agenzia regionale Conservatoria delle coste.