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Segariu (SU)
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Localizzazione
Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Sud Sardegna
Territorio
Nome in dialetto: Segarìu
Altitudine: 129.00 m s.l.m.
Superficie: 16.69 km2
Abitanti: 1120
Altre informazioni
Nome Abitanti: Segariesi (segariesus)
Patrono: San Giorgio il 23 aprile
Prefisso: 070
Contatti
Email Comune: -
Telefono Comune: 0709305011
Stemma
Gonfalone
Descrizione
Segariu (Segarìu in sardo) è un comune italiano di 1.120 abitanti della provincia del Sud Sardegna, nella subregione storica della Marmilla.
La chiesa parrocchiale è dedicata al patrono del paese, san Giorgio Martire.
Il nome Segariu, attestato in documenti del 1180, viene dal sardo campidanese "s'ega 'e riu", ("sa bega de riu") cioè "la valle acquitrinosa del fiume", in quanto l'abitato si trova sulla sponda sinistra della valle formata dal torrente Lanessi, affluente del Flumini Mannu. Il nome Segariu potrebbe anche derivare dal fatto che il paese è attraversato dal rio Pau (arriu Pau in campidanese), quindi ne deriva "segau de s'arriu" cioè tagliato/diviso in due dal fiume.
L'area fu abitata già in epoca preistorica, ne è prova un insediamento neolitico ritrovato in località Costa Facci e Bidda. Sono inoltre presenti testimonianze di antropizzazione di età prenuragica e nuragica, in particolare due nuraghi: Franghe Morus e Sant'Antoni.
Nel medioevo appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria di Nuraminis. In epoca medievale il paese ebbe una certa importanza, e fu protetto da un castello (chiamato Rocca su Casteddu), di cui restano alcuni ruderi. Alla caduta del giudicato (1258) tutta l'area passò sotto il dominio pisano, e dal 1324 sotto quello aragonese. Gli aragonesi nel 1414 incorporarono il paese nella baronia di Furtei, concessa a Michele Sanjust. Nel corso del Quattrocento il paese andò via via spopolandosi, fino a restare disabitato nella seconda metà del Cinquecento. Nel Seicento si ripopolò, e nel 1678 venne attestata la sua appartenenza alla baronia di Furtei, feudo dei Sanjust, ai quali il paese fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Nel 1927 i comuni di Segariu e di Furtei furono aggregati in un unico Comune con capoluogo Furtei. Segariu sarà ricostituito nel 1945.
La chiesa parrocchiale è dedicata al patrono del paese, san Giorgio Martire.
Il nome Segariu, attestato in documenti del 1180, viene dal sardo campidanese "s'ega 'e riu", ("sa bega de riu") cioè "la valle acquitrinosa del fiume", in quanto l'abitato si trova sulla sponda sinistra della valle formata dal torrente Lanessi, affluente del Flumini Mannu. Il nome Segariu potrebbe anche derivare dal fatto che il paese è attraversato dal rio Pau (arriu Pau in campidanese), quindi ne deriva "segau de s'arriu" cioè tagliato/diviso in due dal fiume.
L'area fu abitata già in epoca preistorica, ne è prova un insediamento neolitico ritrovato in località Costa Facci e Bidda. Sono inoltre presenti testimonianze di antropizzazione di età prenuragica e nuragica, in particolare due nuraghi: Franghe Morus e Sant'Antoni.
Nel medioevo appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria di Nuraminis. In epoca medievale il paese ebbe una certa importanza, e fu protetto da un castello (chiamato Rocca su Casteddu), di cui restano alcuni ruderi. Alla caduta del giudicato (1258) tutta l'area passò sotto il dominio pisano, e dal 1324 sotto quello aragonese. Gli aragonesi nel 1414 incorporarono il paese nella baronia di Furtei, concessa a Michele Sanjust. Nel corso del Quattrocento il paese andò via via spopolandosi, fino a restare disabitato nella seconda metà del Cinquecento. Nel Seicento si ripopolò, e nel 1678 venne attestata la sua appartenenza alla baronia di Furtei, feudo dei Sanjust, ai quali il paese fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Nel 1927 i comuni di Segariu e di Furtei furono aggregati in un unico Comune con capoluogo Furtei. Segariu sarà ricostituito nel 1945.