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Monastir (SU)

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Localizzazione

Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Sud Sardegna

Territorio

Nome in dialetto: Muristèni
Altitudine: 81.00 m s.l.m.
Superficie: 31.79 km2
Abitanti: 4554

Altre informazioni

Nome Abitanti: Monastiresi (muristenesus)
Patrono: San Pietro Apostolo il 29 giugno
Prefisso: 070

Contatti

Email Comune: -
Telefono Comune: 070 916701

Stemma

Gonfalone

Descrizione

Paese del Sud della Sardegna denso di tradizione e cultura, circondato da un paesaggio collinare le cui vette conservano i segni di una storia millenaria che parte dal neolitico fino ad arrivare ai giorni nostri.

Nato intorno ad un monastero di camaldolesi edificato in epoca medioevale, il centro abitato di Monastir si presenta come una meta immersa nella storia e nella cultura, come testimoniano i molteplici siti di interesse archeologico-culturale che determinano il fascino del luogo, inserito in un caratteristico paesaggio collinare.
Il nome stesso, derivante dal catalano “monestir”  o dal sardo “muristeni”, sottolinea proprio l’origine dell’abitato costruitosi intorno ai territori occupati dai benedettini.  
Nonostante il centro abitato sia legato a questa origine medievale, il territorio su cui sorge Monastir vanta una frequentazione umana antica di millenni, a partire da una prima comunità che trovò stanziamento alle pendici del Monte Zara nel corso del Neolitico. Questa precisa zona archeologica, di grande interesse per residenti e turisti curiosi, veglia sull’abitato attraverso le sue domus de janas, conosciute come Is ogus de monti, uno sguardo antico visibile già da chi percorre la S.S. 131.
Seguendo la curvatura delle colline fino a sud, si arriva al Monte Olladiri, su cui sorge un interessante frammento di medioevo quali sono i resti della Fortezza di Baratuli, edificata nel XII secolo e un tempo appartenuta alla famiglia  toscana dei Della Gherardesca. Ai piedi dello stesso colle si espande poi la necropoli di Is Aruttas, altro squarcio di antichità non troppo lontano dal luogo in cui un tempo sorgeva il villaggio preistorico di Is Fogajas.
Il patrimonio storico-artistico di Monastir è inoltre arricchito da una densa presenza di chiese ed edifici religiosi costruiti su diversi canoni stilistici, tra cui il romanico e il tardogotico, sorte nel corso dei secoli e tutt’oggi attive e officiate in occasione delle feste dei Santi che danno loro il nome. Tra queste troviamo la parrocchiale dedicata a san Pietro Apostolo con la sua folta schiera di cappelle, sant’Antonio Abate, san Sebastiano (alle cui pendici è stata portata alla luce una tomba di epoca bizantina), san Giacomo e Santa Lucia, con il suo omonimo retablo ancora ammirabile in loco.
Monastir e tutto il suo territorio non si raccontano solo attraverso un monumento simbolo, ma attraverso l’insieme degli stessi che denotano storia, arte e bellezza diffusa. Si presenta come un centro abbastanza attivo a livello culturale, animato da diversi gruppi di cittadini che in forma privata si ritrovano al fine di mantenere vive le diverse tradizioni religiose.
Sono inoltre presenti e molto attive diverse associazioni di volontariato, folkloristiche, culturali e di promozione del territorio.
All’interno del suo abitato vi è il centro storico, delimitato da alcune delle citate chiese e che attualmente si presenta con delle viuzze strette e pavimentate con lastricati.

Monastir si trova nella più fertile pianura sarda, il Campidano, dista da Cagliari 20 km ed è facilmente raggiungibile poiché si trova in prossimità della SS 131. Una serie di colline trachiandesitiche e di origine vulcanica, tra cui Monte Zara (m. 226) e Monte Olladiri (m. 235) attraversano il suo margine orientale mentre il resto del territorio e del tutto pianeggiante. Le campagne sono attraversate dal Riu Mannu e dal Riu Flumineddu L’agro di Monastir è a forte vocazione agricola: nelle campagne si trovano ancora numerosi agrumeti e pescheti, inoltre negli ultimi anni si è sviluppata la coltivazione della patata. Cenni Storici: Le prime tracce umane documentate nell’agro di Monastir risalgono al neolitico finale (3100-2900 a.C.) e sono state rilevate nelle zone di Monte Olladiri-Is Fogaias e Monte Zara-Sa Mitza Morta, la cui continuità abitativa è attestata fino al Medioevo. L’attuale abitato sorse in epoca medioevale attorno ad una comunità di monaci camaldolesi. Il termine Monastir, deriva dalla parola di origine bizantina monastero, tanto è vero che all’interno del paese si trovava sino a qualche decennio fa, nei pressi della chiesa parrocchiale, un edificio conosciuto come sa Domu de is Paras. Monastir fece parte del Giudicato di Cagliari e fu compreso nella Curatoria di Parte Olla; in seguito al crollo del Giudicato di Cagliari passò, seppur per un breve periodo, sotto il Giudicato di Arborea e successivamente divenne un possedimento pisano. Dopo la conquista aragonese fu concesso in Feudo al Mercante Pietro Bellit ed in epoca sabauda andò alla famiglia Bou Crespi di Caldura che lo governò fino all’abolizione del feudalesimo. Il territorio di Monastir vanta un patrimonio archeologico di notevole interesse tra i principali siti troviamo: Is Aruttas: una piccola collina dove è ubicata una necropoli costituita da 5 Domus de Janas risalenti al 3200-2800 a.C. Monte Olladiri,dove giacciono i ruderi del castello medioevale di Baratuli (XII sec. d.C) che dominava gran parte del Campidano; alla base è situata Sa Mizta de su Guvernu che rivela parti in muratura di epoca medioevale. Nella zona sono identificabili anche i resti di alcune capanne prenuragiche e nuragiche. Monte Zara, sito di notevole interesse per i numerosi ritrovamenti ascrivibili al periodo che va dal neolitico all’epoca romana (IV sec a.C.- III sec. d.C). Sono presenti n. 9 Domus de Janas di cui due poste l’una affianco all’altra e conosciute come “is ogus de Monti” visibili al visitatore anche dalla SS 131. Scalinata monumentale ricavata dalla roccia e costituita da 60 gradini che portano all’Acropoli dove sono visibili due altari e due pozzi per la raccolta delle acque tutto di epoca nuragica. Alla base si possono osservare edifici risalenti al IX sec. a.C. tra cui un grande edificio circolare adibito a diverse attività di lavoro, al cui interno è stato ritrovato un torchietto per la vinificazione del vino, finora unico esemplare del periodo nuragico rinvenuto in Sardegna.



8 Da visitare

Area archeologica di Monte Zara

Chiesa di San Giacomo

Chiesa di San Pietro e Paolo

Chiesa di santa Lucia

Fortezza di Baratuli

Necropoli di Is Aruttas

San Sebastiano

Sant'Antonio Abate

Paesi nelle vicinanze

Serrenti

Serdiana

Sant'Andrea Frius

Villaspeciosa

Vallermosa

Guasila

Da visitare nelle vicinanze

Monumento al Santissimo Redentore

Chiesa di Sant'Antonio

Santuario di S. Greca

Sella del Diavolo

Chiesa di S. Michele

Basilica di Sant'Elena Imperatrice