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Genoni (SU)

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Localizzazione

Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Sud Sardegna

Territorio

Nome in dialetto: Jaròi
Altitudine: 447.00 m s.l.m.
Superficie: 43.79 km2
Abitanti: 798

Altre informazioni

Nome Abitanti: Genonesi (jaroesus/geronesus)
Patrono: Santa Barbara il 4 dicembre
Prefisso: 0782

Contatti

Email Comune: [email protected]
Telefono Comune: +39 0782 810023

Stemma

Descrizione

Genoni (Jaròi o Geroni in sardo) è un comune di 798 abitanti della provincia del Sud Sardegna, nella subregione del Sarcidano.
Il paese è dominato dal piccolo pianoro del colle di Santu Antine che si eleva sino all'altitudine di 590 metri.
Sul territorio comunale sono presenti numerosi elementi d'interesse dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e archeologico.

L'origine antichissima del paese è attestata dalle numerosi siti archeologici presenti nel territorio.

In epoca preistorica la presenza antropica è rilevate nei siti di Is Piuncheddas e Is Piuncas Mannas ma è nel periodo nuragico che il territorio risulta massicciamente antropizzato. Nella cartina di densità dei nuraghi, realizzata dal prof. Giovanni Lilliu, Genoni rientra fra le zone con densità superiore a 0,60 nuraghi per km², molti dei quali sono tuttora visitabili. Infatti, sono tuttora integri il nuraghe di Birìu e quello di Santu Perdu, mentre sparsi nelle campagne del paese, si possono notare i ruderi di Perdaligeri, Larunza, Duìdduru, Sussùni, Cijus, Bau-e-peddi, Monticordèris, Corrazzu, Scalamanna, Margini, Lorìas, Coccolò, Addòri, norache Longu, Tresbìas, Corongìu, Santamaria, Giàru e i quattro detti Gurdilonis.

La posizione sopraelevata del colle di Santu Antine, su cui è adagiato il centro urbano di Genoni, ha sicuramente invitato le popolazioni, sin dai tempi più remoti, a stabilirsi in quest'area. Infatti, numerosi reperti punici, romani e molto probabilmente anche vandali testimoniano che queste popolazioni scelsero di abitare sia la Giara sia il colle di Santu Antine.

Sempre sulla sommità del colle di Santu Antine da segnalare le mura di una fortezza punica, le rovine di una chiesa romanica dedicata a Sant'Elena e San Costantino Magno e un pozzo costruito in età nuragica profondo 39 metri (il più profondo in Sardegna) all'interno del quale sono stati rinvenuti in stratigrafia interessanti reperti tra i quali un raro esemplare di argano meccanico per il sollevamento dell'acqua risalente alla dominazione romana.

Ancora i villaggi nuragici di Santu Pedru, Mammuzzola e sulla Giara di Genoni i siti di Bruncu Suergiu e il pozzo sacro di Sa Corona Arrubia confermano la forte presenza antropica sin dalle epoche più remote anche se il paese non ha mai raggiunto grosse dimensioni, probabilmente a causa della posizione defilata rispetto alle vie principali.

Durante il Medioevo appartenne al giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Valenza. Alla sconfitta dell'Arborea per opera degli aragonesi (1409) il paese passò sotto il dominio aragonese e nel 1436 venne incorporato nella viscontea di Sanluri, data in feudo dal re di Aragona Alfonso V il Magnanimo a Giovanni De Sena. Passò più tardi a Enrico d'Enriquez, zio del re d'Aragona Ferdinando II, e successivamente al marchesato di Laconi, di cui furono signori prima i Castelvì e poi gli Aymerich. Venne riscattato a questi ultimi nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Ai sensi della Legge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001, che ha previsto l'istituzione delle nuove province sarde, il comune di Genoni, che era in provincia di Nuoro, avrebbe dovuto essere aggregato alla neonata provincia del Medio Campidano; con successiva Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003 si stabilì invece che passasse a quella di Oristano, di cui fece parte fino alla successiva riforma del 2016.

Foto di Comune di Genoni

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