La fortezza s’inserisce nella tipologia dei nuraghi complessi o evoluti del Tardo Bronzo (1330-1000 a.C.). Questo nuraghe, il più imponente della Sardegna meridionale, consta di un bastione formato da nove torri (se non di più) e di una cinta antemurale dotata di almeno cinque torri alternate a cortine. Il materiale usato è per lo più il granito locale; i massi usati sono di medie dimensioni, talvolta anche piccoli. Alcune parti, come le feritoie, sono state più rifinite e curate.
Le mura immettono su due spuntoni rocciosi che rendono la fortezza ancora più stabile e sicura.
E’ evidente che la complessità della fortezza è dovuta al succedersi di diverse fasi costruttive. Vi è stata probabilmente l’esigenza di ampliare lo spazio utile all’interno della fortezza: o per accogliere nuovi ospiti o per adempiere a nuove strategie difensive. Oltre ad essere una residenza fortificata, infatti, Su Castedd’e Fanaris assolveva ad una specifica funzione difensiva nel corridoio di raccordo strategico che univa la zona mineraria del Sulcis-Iglesiente con la Sardegna centrale.