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Pattada (SS)
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Localizzazione
Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Sassari
Territorio
Nome in dialetto: Patàda
Altitudine: 778.00 m s.l.m.
Superficie: 164.88 km2
Abitanti: 2881
Altre informazioni
Nome Abitanti: Pattadesi (patadesos)
Patrono: Santa Sabina il 29 agosto
Prefisso: 079
Contatti
Email Comune: -
Telefono Comune: 079 75 51 14
Stemma
Descrizione
Pattada è un comune italiano di 2 881 abitanti della provincia di Sassari. Appartenente all'antico territorio del Logudoro e più precisamente alla regione storica del Monteacuto. Fa parte dell'Unione dei Comuni del Logudoro assieme ad Ardara, Ittireddu, Mores, Nughedu San Nicolò, Ozieri e Tula. Il paese è famoso per la produzione di esclusivi coltelli a serramanico, detti resolza pattadesa.
Di particolare importanza è il sito preistorico, tra Pattada e Buddusò, nei cui pressi sono stati riportati alla luce alcuni oggetti appartenenti alla cultura di Ozieri, cultura prenuragica sviluppatasi in Sardegna. Inoltre, nel territorio è possibile osservare alcune interessanti tombe dei giganti, monumenti funerari di età nuragica.
Durante il periodo medievale, Pattada fece parte della curatoria di Monte Acuto, nel giudicato di Torres. Non lontano dal centro abitato sorgono i ruderi del castello di Olomene presso il quale è stato ritrovato un importante ripostiglio monetale risalente al medioevo, periodo durante il quale il castello ebbe una notevole importanza. Alla caduta del giudicato (1259) fu annessa per un certo tempo al giudicato di Arborea. Quando l'Isola fu conquistata dai catalano-aragonesi, intorno al 1350, Pattada divenne un feudo. Fece parte delle diocesi di Castro. Nel XVIII secolo fu incorporato nel ducato di Monte Acuto, sotto la signoria dei Tellez-Giron di Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Erede della tradizione urbanistica medievale, il paese presenta un centro storico dall'aspetto pittoresco, caratterizzato da vicoli e strade in acciottolato sulle quali si affacciano piccole costruzioni in stile liberty e case in granito che, in alcuni casi, ancora conservano i tipici infissi in legno. Accanto alle abitazioni in pietra sono presenti alcuni edifici dalle sobrie facciate neoclassiche.
Di particolare importanza è il sito preistorico, tra Pattada e Buddusò, nei cui pressi sono stati riportati alla luce alcuni oggetti appartenenti alla cultura di Ozieri, cultura prenuragica sviluppatasi in Sardegna. Inoltre, nel territorio è possibile osservare alcune interessanti tombe dei giganti, monumenti funerari di età nuragica.
Durante il periodo medievale, Pattada fece parte della curatoria di Monte Acuto, nel giudicato di Torres. Non lontano dal centro abitato sorgono i ruderi del castello di Olomene presso il quale è stato ritrovato un importante ripostiglio monetale risalente al medioevo, periodo durante il quale il castello ebbe una notevole importanza. Alla caduta del giudicato (1259) fu annessa per un certo tempo al giudicato di Arborea. Quando l'Isola fu conquistata dai catalano-aragonesi, intorno al 1350, Pattada divenne un feudo. Fece parte delle diocesi di Castro. Nel XVIII secolo fu incorporato nel ducato di Monte Acuto, sotto la signoria dei Tellez-Giron di Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Erede della tradizione urbanistica medievale, il paese presenta un centro storico dall'aspetto pittoresco, caratterizzato da vicoli e strade in acciottolato sulle quali si affacciano piccole costruzioni in stile liberty e case in granito che, in alcuni casi, ancora conservano i tipici infissi in legno. Accanto alle abitazioni in pietra sono presenti alcuni edifici dalle sobrie facciate neoclassiche.