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Narbolia (OR)

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Localizzazione

Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Oristano

Territorio

Nome in dialetto: Narbolia
Altitudine: 57.00 m s.l.m.
Superficie: 40.50 km2
Abitanti: 1690

Altre informazioni

Nome Abitanti: Narboliesi (narabuiesus)
Patrono: Santa Reparata il 8 ottobre
Prefisso: 0783

Contatti

Email Comune: [email protected]
Telefono Comune: 0783 57513

Stemma

Descrizione

Narbolia è un piccolo centro di circa 1800 abitanti situato ai piedi del Montiferru, a 57 m sul livello del mare e distante 18 chilometri da Oristano. La sua superficie territoriale, pur non essendo molto vasta, circa 4000 ettari, presenta aspetti paesaggistici e ambientali quanto mai vari, che vanno dalle rocce vulcaniche di Monte Rassu, alla zona pianeggiante di Cadreas, al confine con la pianura del Campidano, fino ad arrivare alla mare dove si trova la famosissima pineta di Is Arenas, e l’omonima spiaggia. Narbolia possiede alcuni dei luoghi naturali più belli della Sardegna. Il terreno è fertile perché riparato dai venti freddi ed abbastanza irrigato, ciò consente una buona produzione di agrumi, cereali e legumi; il clima è ottimo anche per la coltivazione degli ulivi e delle vigne. È una zona ricca di storia, molti sono i siti di interesse archeologico.

I boschi

Narbolia è situata nell’estrema propaggine sud-occidentale del grande vulcano del Montiferru.

La quota più elevata è Monte Rassu che incombe sul paese colsuo bastione roccioso, che da un’altezza massima di 475 m, digrada poi nei rilievi tondeggianti di Monte Arru e Cuccuru S’Eremita. Questi sono coperti da una bassa macchia di cisto e lentischio, e a primavera, spiccano incredibili fioriture di ginestre.

La dorsale montuosa presenta aspetti diversi, secondo la zona: dall’alto appare come un grande tavolato che dalla cima si estende verso il mare; il pendio piuttosto ripido, ha fatto si che non venisse coltivato, per cui in questa zona appare ancora la tipica e suggestiva vegetazione a macchia alta, con prevalenza di lentischio e olivastro. L’ampia piattaforma superiore,invece, per la sua uniformità, è stata fatta oggetto di profonde trasformazioni agricole, ed è ormai quasi interamente trasformata in pascolo. Sono presenti anche da queste parti, specie nelle zone più elevate, tracce del bosco originario, specialmente sugherete. Abbondano anche, oltre al lentischio eall’olivastro, il mirto, il corbezzolo, la ginestra, la fillirea.
Dal cratere più elevato si gode una splendida vista, specialmente verso lacosta: lo sguardo spazia dall’Arcuentu sino a Bosa e Alghero, con davanti il golfo di Oristano, il Sinis, le lagune e la pineta di Is Arenas. Il sito può essere facilmente raggiunto prendendo la stradetta che da Cadreas riporta al monte di Seneghe e che passa nella sella tra monte Rassu e Mesu e Roccas: proprio di fianco alla strada si elevano le pareti rocciose del cratere, caratterizzate dalla roccia basaltica perfettamente suddivisa in grosse lastre.

La fauna

In un passato recente la fauna di Narbolia si presentava varia e multiforme. Attualmente, sebbene notevolmente ridotta per quantità e specie, presenta ancora delle varietà di grande interesse. Fra i selvatici sono presenti il cinghiale, abbondantemente diffuso nell'intero territorio del paese e in particolar modo nell'area di Is Arenas, meritevoli di menzione particolare sono sicuramente il gatto selvatico sardo e la martora sarda, il coniglio selvatico, la lepre, la volpe, la donnola, il riccio.
Assenti invece altri grandi erbivori presenti in varie parti dell'isola quali il cervo sardo, il muflone e il daino. Fra gli uccelli sono presenti in grande quantità i passeriformi, il corvo, la cornacchia, la taccola, la gallina prataiola, il picchio rosso, quest'ultimo presente soprattutto nel territorio di Is Arenas, il piccione, la pernice sarda, la tortora, la poiana, il gruccione e il falco pellegrino. Fra i rettili sono presenti la lucertola, la tartaruga, il geco comune, la biscia.

I torrenti

L'area è ricca di torrenti dalle acque cristalline, che scendono verso sud e vanno ad alimentare il Rio Cunzau. Questi scorre a valle del paese, di solito abbastanza tranquillo: talvolta però, in occasione di forti precipitazioni, si ingrossa notevolmente, avendo un bacino di tutto rispetto. Il Rio Cunzau nasce come Riu Mast'Impera dai monti di Seneghe, ed è alimentato dalle grosse sorgenti di Nuraghe Scala, Connau Piscamu e Mundighis.La parte iniziale del bacino è molto bella, con strette vallate ricoperte da fitt iboschi e sorvegliate da una serie di poderosi nuraghi.

La valle e la pianura

A sud del paese, la valle del rio Cunzau separa la dorsale montuosa dalla pianura: il versante della montagna è coperto da una fitta vegetazione, dove prevalgono l’olivastro e il lentischio accompagnati da rare querce. In basso, lungo il fiume, al riparo dei venti, vi sono terreni molto fertili ricchi di orti e agrumeti .Nelle valli più nascoste e umide, come il canale Bois e il Canale Su Sessini,restano ancora limitati lembi di sugherete.
Proseguendo verso la costa, ci si imbatte nella grande piana di “Cadreas” o“Carderas”, (che dovrebbe essere il nome originale) un luogo di grande interesse e suggestione. Posta tra il mare e la montagna ha sempre rappresentato una zona di grande importanza, sia strategica che economica. E’ricca di fertili terreni, perciò fittamente coltivata: è la zona dei campi coltivati a grano, delle vigne, degli oliveti e dei frutteti. I dossi si alternano a piccole vallidi grande fascino per il mutare dei colori col passare delle stagioni: bruno in autunno, con le arature, verde brillante coi prati a primavera, e con fioriture multicolori, giallo d’estate. La piana termina bruscamente a Nord con la valle del “rio Pischinappiu”, che segna il confine tra Narbolia e Cuglieri. nel torrente l’acqua scorre quasi sempre e lungo le sponde è presente una vegetazione a tamerici. 


Il territorio comunale di Narbolia occupa la parte sud – occidentale della nostra area, dove la fascia del Montiferru meridionale si apre verso il mar Mediterraneo.

È prevalentemente collinare, ma presenta anche una porzione meridionale pianeggiante e alcune aree con caratteristiche peculiari come le zone di Cadreas e soprattutto l’area desertica costiera di Is Arenas, dove per arginare il fenomeno di desertificazione venne impiantata, durante gli anni Cinquanta del Novecento, una vasta pineta che ha trasformato notevolmente il paesaggio di questo tratto di costa. Nonostante questo alcune parti dell’originario deserto si possono ancora osservare tra le località Is Ariscas e Is Ariscas bellas, con dune sabbiose alte anche cinquanta metri.

Il territorio di Narbolia è certamente abitato stabilmente sin dal Neolitico medio, come testimonia la nota statuina femminile di “dea madre” in stile volumetrico rinvenuta in località Su Anzu, e in seguito nelle fasi successive del Neolitico recente, come attestano i siti di Funtana e Figu e le Domus de janas documentate in località Campu Darè.
Ma è in età nuragica che questo territorio assume caratteristiche che ne fanno una delle aree a più alta densità monumentale di tutta la Sardegna. Vi è una sola testimonianza di nuraghe arcaico a corridoio e pochissimi nuraghi a tholos semplici, mentre sono numerosi e altamente rilevanti dal punto di vista strutturale i nuraghi di tipo complesso, ad addizione frontale, ad addizione laterale, di tipo trilobato e quadrilobato.
Solo per citarne alcuni: nuraghe Tunis, nuraghe Araganzola, nuraghe Zoddias, nuraghe Tradori, nuraghe Procus (quadrilobati), nuraghe Madavò, nuraghe Erba Caggius, nuraghe Lande (trilobati).

Di grande interesse è la struttura denominata Sa Muralla, nel centro storico del paese; si tratta di un grande nuraghe di tipo complesso riadattato e riutilizzato nei periodi successivi sino al medioevo.

Le testimonianze funerarie della civiltà nuragica sono ugualmente di grande rilievo, infatti in questo territorio è stata documentata una vera e propria necropoli costituita da un raggruppamento di tombe dei giganti che non ha eguali in tutta l’isola. Si tratta delle 7 tombe dei giganti ubicate a breve distanza l’una dall’altra tra le località Campu Darè, Funtana e Pira e Caratzu, edificate in un’area già interessata dalla presenza di strutture funerarie sin dal Neolitico recente.

Numerosi sono anche i villaggi che si sviluppano attorno ai nuraghi, ma anche, in alcuni casi, autonomamente da essi. Il territorio di Narbolia ha restituito, inoltre, importantissimi reperti relativi alle fasi più tarde della civiltà nuragica. Merita una menzione la scultura in calcare a forma di testa umana recuperata da un pozzo in località Banatou. La testa, sebbene danneggiata, presenta caratteristiche che suggeriscono confronti con le note statue di arcieri e pugilatori di Monte Prama (Cabras). Il territorio restituisce numerosi reperti ascrivibili ad ambito fenicio e, successivamente, punico.

Grande rilevanza hanno gli insediamenti che si sviluppano in età romana, tra questi alcuni insediamenti produttivi tipo villa urbano – rustica, con ambienti di pregio muniti di terme, come nei siti di Su Anzu e Sant’Andrea di Pischinappiu. In quest’ultimo caso le strutture termali sono state trasformate in chiesa cristiana in età altomedievale.
Durante il medioevo il centro denominato Nurabulia crebbe di importanza e nei suoi pressi si svilupparono anche i villaggi di Tune (presso il nuraghe Tunis) e di Mura, di cui sono osservabili i ruderi della chiesa dedicata a S. Andrea, nota come Sant’Andria de Mura.


10 Da visitare

Chiesa di Santa Reparata

Nuraghe Accas

Nuraghe Aragonzola

Nuraghe Coronas

Nuraghe Lande

Nuraghe Maganzosa

Nuraghe Sa Murallia

Nuraghe Tradori

Nuraghe Tunis

Nuraghe Zoddias

Paesi nelle vicinanze

Abbasanta

Bonarcado

Riola Sardo

Palmas Arborea

Santu Lussurgiu

Zerfaliu

Da visitare nelle vicinanze

Nuraghe Tunis

Nuraghe Tradori

Mont'e Prama

Area Marina Protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre

Stagno di Santa Giusta

Spiaggia di Is Arenas