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Marrubiu (OR)

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Localizzazione

Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Oristano

Territorio

Nome in dialetto: Marrùbiu
Altitudine: 7.00 m s.l.m.
Superficie: 61.24 km2
Abitanti: 4628

Altre informazioni

Nome Abitanti: Marrubiesi (marrubiesus)
Patrono: Madonna del Rimedio il 8 settembre
Prefisso: 0783

Contatti

Email Comune: -
Telefono Comune: 078385531

Stemma

Descrizione

Marrubiu si trova in una delle zone più fertili della Sardegna, in un'area temperata dalla vicinanza del mare. Centro agricolo della regione del Campidano di Oristano, il territorio comprende anche una parte del Monte Arci fino alle sue pendici meridionali. Prima della grande opera di bonifica che ha determinato la nascita di Arborea divideva col vicino comune di Terralba la più grande laguna della regione oristanese, il Sassu, oggi totalmente prosciugato.

La storia di Marrubiu è imprescindibilmente legata a una delle più importanti ricchezze del suo territorio, l'ossidiana del Monte Arci. Questa roccia vulcanica, di cui si possono osservare tuttora alcuni importanti affioramenti, venne sfruttata sin dal Neolitico per la fabbricazione di armi e strumenti e commerciata dai preistorici sardi in buona parte del bacino del Mediterraneo. Nello specifico l'ossidiana del Monte Arci raggiunse le coste del midi francese, la Corsica e alcuni insediamenti dell'Italia settentrionale, dalla Toscana alla Liguria e fino all'Emilia-Romagna. Della preistoria del territorio si conservano le tracce in alcuni importanti giacimenti di ossidiana di cui è stato accertato lo sfruttamento sin dall'antichità, situati nelle località di Tzipaneas, Murus, Monte Sparau. Le successive tracce antropiche nel territorio di Marrubiu risalgono all'Età nuragica, che si dipana tra l'Età del Bronzo e l'Età del Ferro quando in tutto il territorio vengono costruiti nuraghi semplici e complessi, sia in montagna che in pianura. Alcuni di queste costruzioni attualmente sono scarsamente visibili, come il nuraghe Su Nuraxi, presso l'attuale Camposanto, o il Nuraghe Ruinas, presso il confine comunale che divide Marrubiu da Terralba. Altre fonti incerte lasciano ipotizzare che un altro nuraghe fosse situato laddove oggi sorge la chiesa parrocchiale. In gran parte queste testimonianze sono scomparse a causa di lavori agricoli particolarmente invasivi oppure per il riutilizzo dei blocchi da costruzione come materiale edilizio anche in epoca moderna.

Le prime testimonianze storiche documentabili risalgono all'età punica avanzata; intorno al paese si possono ancora osservare scarse testimonianze di alcune fattorie rurali sorte in età romana repubblicana per migliorare lo sfruttamento agricolo di queste fertili terre. Tra queste ricordiamo Ruinas, Fossaus, Acciou Piscus, Benazzedda, il nuraghe Spignau e Muru Is Bangius, dove pochi secoli dopo sorse il famoso Praetorium. In età romana imperiale, come nel resto del territorio provinciale sardo, si registra un fenomeno di inurbamento in villa: vengono abbandonate le piccole fattorie a favore di insediamenti più grandi, evidentemente più funzionali. L'insediamento più importante di questo periodo è certamente il Praetorium di Muru Is Bangius, abitato fino al basso impero, con testimonianze che raggiungono la piena età bizantina.

Le vicende storiche che portano alla nascita del moderno centro di Marrubiu si sviluppano a partire dall'XI secolo, con la nascita del villaggio di Zuradili nella diocesi di Tharros, giudicato di Arborea, parte della curatoria di Bonorzuli. Durante l'età giudicale si hanno poche testimonianze, in parte desumibili dalla toponomastica: si ricorda Su Moru 'e is Pisanus (il sentiero dei pisani), o Su Genovesu, che ci danno alcune informazioni sui frequentatori della zona. Ulteriore conferma delle attività commerciali probabilmente gestite o comunque intraprese dalle repubbliche marinare durante questa parte del Medioevo sono alcuni genovini in argento (coniati dalla zecca di Genova tra 1139 e 1339) rinvenute nella zona di Zuradili. Alla caduta del giudicato (1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano, e alla sconfitta di quest'ultimo (1478) passò sotto il dominio aragonese e divenne un feudo.

Ulteriori notizie si hanno a partire dal XVII secolo quando, evidentemente dopo un periodo di forte crisi, il villaggio di Zuradili venne ripopolato nel 1644. Questo tentativo fu vano dal momento che gli abitanti del borgo chiesero ben presto il trasferimento a valle, che si concretizzò nel 1659 con la nascita del moderno centro di Marrubiu.

Nel 1712 formò il marchesato di San Carlo, che fu concesso prima ai Bono e poi ai Paliaccio, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Foto di Gianni Careddu

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