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Gonnoscodina (OR)

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Localizzazione

Stato: Italia
Regione: SARDEGNA
Provincia: Oristano

Territorio

Nome in dialetto: Gonnoscodina
Altitudine: 112.00 m s.l.m.
Superficie: 8.82 km2
Abitanti: 452

Altre informazioni

Nome Abitanti: Gonnoscodinesi (gonnoscodinesus(
Patrono: San Sebastiano il 20 Gennaio
Prefisso: 0783

Contatti

Email Comune: [email protected]
Telefono Comune: (+39) 0783 92000

Stemma

Gonfalone

Descrizione

Adagiato su un pendio collinare molto fertile, Gonnoscodina è un paesino di origine medioevale di 500 abitanti dell’alta Marmilla, attorniato da rilievi e attraversato dal rio Mogoro. La radice gonnos (comune a vari paesi sardi) significa, appunto, ‘collina’, mentre la parte finale codina ‘roccia’. L’attività principale è, chiaramente, l’agricoltura, cui è associata la lavorazione artigianale di legno e ceramica. All’ingresso del paese ti apparirà la grande ed elegante cupola della chiesa di San Daniele (della prima metà del XIX secolo), simbolo del paese: all’interno, a pianta centrale, ospita un magnifico altare in marmo pario. Attorno un bellissimo parco ammantato di macchia mediterranea.

All’interno del centro storico ammirerai un antico ponte di datazione incerta e la parrocchiale di San Sebastiano, costruita in stile ionico a croce greca nel XVII secolo (al posto dell’antica parrocchiale di san Bartolomeo), che custodisce una reliquia della santa Croce e un calice antico di grande pregio. Il patrono è celebrato il 20 gennaio con un caratteristico falò acceso nella notte. Mentre San Daniele è festeggiato tre volte: a inizio maggio, a metà ottobre e metà novembre. A fine agosto la festa di San Bartolomeo nella suggestiva cornice del parco che circonda i ruderi della chiesetta a lui dedicata.

Da Gonnoscodina raggiungerai facilmente luoghi dove la natura ha dato il meglio di sé: la Giara di Gesturi, oasi ambientale senza pari, famosa per i cavallini selvaggi, la Giara di Siddi, dove la roccia basaltica ha creato nel tempo singolari fessurazioni verticali dai caldi colori rossastri, e le pendici del suggestivo monte Arci con angoli incontaminati e giacimenti di ossidiana, sfruttati sin dalla preistoria. A proposito di tempi antichi, la fertilità del terreno ha contribuito all’abitazione del territorio di Gonnoscodina fin da età nuragica: la massima testimonianza è il nuraghe Nuratzou. La zona fu poi frequentata dai romani, alla cui epoca risalgono una piccola necropoli e un deposito monetario nelle campagna vicine al paese.
[Fonte: Sardegna Turismo]

Archeologia e Storia

Storia
Fin dall'antichità il territorio di Gonnoscodina fu abitato, come testimoniano alcuni monumenti e siti di età nuragica; poi fu frequentato dai romani, alla cui epoca risale una piccola necropoli e un deposito con monete rinvenuti nelle campagne circostanti.
Durante il Medioevo sorse il villaggio vero e proprio, appartenente alla curatoria di Parte Montis nel giudicato di Arborea.
Alla caduta del giudicato (1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano, e sconfitti definitivamente gli arborensi nel 1478 passò sotto il dominio aragonese.
Questi ultimi la incorporarono nell'Incontrada dei Parte Montis, feudo della famiglia Carroz.
Nel 1603, quando la contea di Quirra si trasformò in marchesato, passò ai Centelles e successivamente agli Osorio de la Cueva. A questi ultimi fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Monumenti e luoghi d'interesse
Il centro storico di Gonnoscodina accoglie sul Rio Isca un "antico ponte", ricostruito nel XVIII sec su una base di un antico ponte romano. La chiesa di San Sebastiano e quella di San Daniele

Siti Archeologici
Nel territorio di Gonnoscodina sono presenti due nuraghi:
- Nuraghe Nuratzou in località " Nuratzou "
Nuraghe di Gotzua in località " Padru e gotzua "

 


3 Da visitare

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