La chiesa di Sant'Eulalia è situata nel quartiere della Marina, tra le attuali vie del Collegio e di Sant'Eulalia, sulla quale si apre la scalinata di accesso. Fu edificata nella prima metà del XIV secolo in forme gotico-catalane, ancora leggibili nonostante i numerosi restauri susseguitisi nel tempo. La pianta si articola in una navata divisa in due campate su cui si aprono quattro cappelle per lato. Dietro il presbiterio è il coro a pianta quadrata, sovrastato da cupola emisferica, con lanterna a base ottagonale. Il prospetto è a capanna con archetti pensili e due contrafforti laterali. Al centro è il portale strombato e sormontato da un rosone. Il campanile è a base quadrata, terminante a cuspide. Il rinvenimento fortuito nel 1990 di un pozzo sotto la sagrestia ha dato l'avvio alle indagini
archeologiche, che, portate a termine nel maggio del 2002, hanno interessato l'area sottostante la chiesa .
Gli scavi hanno permesso di ricostruire la storia di un tratto del quartiere della Marina, mettendo in luce i resti monumentali che erano rimasti sepolti sotto i quasi 7 metri di terra sui quali fu innalzato
l'edificio ecclesiastico aragonese. L'importanza della scoperta ha reso inevitabile la creazione di un percorso sotterraneo, che permette al visitatore di apprezzare le tracce dell'antica Karales. La prima frequentazione si colloca intorno al III secolo a.C., quando l'area venne utilizzata come cava a cielo aperto. Allo stesso ambito cronologico va riferito inoltre un basamento verosimilmente pertinente ad un thesaurus.
Ha subito numerosi rimaneggiamenti dal ‘500 sino agli inizi del ‘900, restituendo nel corso dell’ultimo intervento di restauro del 1995 una cripta funeraria della quale si era persa memoria, dotata di un antico altare e alcuni affreschi. Tra gli arredi superstiti della chiesa un notevole retablo ligneo policromo intagliato che custodisce una Vergine in Pietà.